11 settembre 2006

11 Settembre 2001

5 anni dopo.
Sono passati 5 anni da quella mattina dell'11 Settembre 2001, una data che ha segnato la storia, e che sicuramente anche nel futuro i nostri figli studieranno a scuola...
E io ero là.
I miei occhi hanno visto in prima persona la torre nord che si afflosciava al suolo... prima inclinarsi verso la punta, poi implodere su se stessa.
Eravamo in migliaia sulla quinta strada, la principale arteria della grande mela, tutti guardavamo lo stesso punto in fondo, sull'orizzonte: due enormi strutture iridescenti, che si scagliavano verso il cielo, con delle nubi dense e nere che avvolgevano le loro sommità.
Mormorii lungo sulla la fifth evenue... mormorii curiosi, impauriti, frastornati.
Di colpo il silenzio. Un assordante silenzio. Qualcosa che credo rimarrà per sempre impresso nei miei ricordi.
Un silenzio surreale. Impossibile, oserei dire. E il mondo è cambiato.

Molti sostengono che non si dovrebbe segnare l'11 Settembre come il giorno del più grande massacro della storia. Forse hanno ragione, dopotutto in Africa ogni giorno muoiono più di 3000 bambini per la fame o l'AIDS.
Ma forse, forse, non è lo stesso.
Questo è stato un massacro voluto, studiato a tavolino. Da chi non si sa. Da Bin Laden e soci? Dalla stessa America? Dalla CIA? dalla Famiglia Bush? Poco importa...
Sebbene le ultime ipotesi citate farebbero assumere al fatto risvolti ben più impressionanti, ciò che è successo è successo.

Alcuni mi hanno detto che sono stato fortunato, ho assistito ad uno dei più grandi e importanti avvenimenti della storia contemporanea e ne sono uscito illeso. Vero, almeno in parte.
Potrò raccontare a figli e nipoti una storia davvero importante. Ma del tutto illeso non ne sono uscito. Le ferite che sono dentro, che non si vedono dall'esterno, fanno fatica a ricucirsi per bene. Non sono grandi, fanno male raramente, ma ci sono.

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